26 DICEMBRE 2012

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2012/26-dicembre-2012/quelle-case-caverna-fuorisede-letto-corridoio-separati-una-tovaglia-2113309662959.shtml

NAPOLI IL WEB-DOCUMENTARIO DI DENUNCIA. QUASI 200 EURO PER VIVERE IN TUGURI

Quelle case-caverna dei fuorisede:
letto e corridoio separati da una tovaglia

La mini-serie «Magnammece ‘o pesone» di InsuTv sulle incredibili condizioni abitative degli studenti al centro storico

NAPOLI – Quasi duecento euro per una stanza. Anzi peggio: per un angolo di stanza diviso da un lenzuolo. O una tovaglia, basta che faccia da minimo separè.

È l’essenziale descrizione di uno dei tanti tuguri (guarda il video) contrabbandati per «appartamenti» e affittati agli studenti fuorisede a Napoli finiti sotto l’occhio vigile e implacabile dei navigati filmaker di InsuTv. Un viaggio che risulterebbe comico se non ci fosse da piangere nelle case in cui sono costretti a vivere gli universitari, soprattutto del centro storico napoletano. Il lavoro di InsuTv si declina in tanti mini-episodi e il titolo della serie, e della campagna sociale, è emblematico:Magnammece ‘0 Pesone, dove il «pesone» è l’affitto da versare, spesso e malvolentieri in nero, a proprietari senza scrupoli, che sezionano i propri immobili anche in sei-sette parti pur di ospitare più gente possibile. Talvolta privi di servizi essenziali, con pavimenti e soffitti semipericolanti (guarda il secondo episodio della serie) e scarsa illuminazione. In una parola: invivibili.

OUTING DEGLI INQUILINI – «Gli inquilini fanno outing e mostrano le improbabili caverne che pagano a peso d’oro – spiegano i filmaker della storica telestreet e webtv partenopea – in assenza di controllo pubblico, di servizi per gli studenti e di politiche per la casa e per l’alloggio. Una serie che nasce in rete per sostenere la campagna omonima («Magnammece O Pesone») e che invita ad occupare e autogestire a scopo sociale e abitativo i palazzi chiusi per speculazione, per la crisi e per inefficienza nei quartieri storici di Napoli. Ed ha già cominciato con le prime occupazioni».

Alessandro Chetta26 dicembre 2012 (modifica il 27 dicembre 2012)© RIPRODUZIONE RISERVATA